IL DECRETO LEGGE DEL GOVERNO LETTA DA ACCESSO AL GRATUITO PATROCINIO ALLE VITTIME DI VIOLENZA DI GENERE
Il Governo Letta ha approvato il decreto legge sul femminicidio su proposta dei ministri dell’interno Angelino Alfano, del lavoro e politiche sociali, Enrico Giovannini e della giustizia, Annamaria Cancellieri.
Sotto il titolo di “Prevenzione e contrasto della violenza di genere”, si da anche nuova attuazione all’art. 24 della Costituzione garantendo a tutte le vittime di tali orribili reati l’accesso al gratuito patrocinio senza limiti di reddito.
E’ infatti stabilito che i reati di maltrattamenti ai danni di familiari o conviventi e di stalking sono inseriti tra i delitti per i quali la vittima è ammessa al gratuito patrocinio anche in deroga ai limiti reddituali.
In questo modo si vuole dare, su questo punto, compiuta attuazione alla Convenzione di Istanbul, recentemente ratificata, che impegna gli Stati firmatari a garantire alle vittime della violenza domestica il diritto all’assistenza legale gratuita.
Di seguito ecco cosa prevede il decreto legge nelle parti che riguardano il femminicidio nel testo diffuso dalle principali agenzie di stampa.
Violet O’Neill
“Prevenzione, punizione, protezione”, queste le parole del ministro dell’Interno Angelino Alfano, riassumendo i pilastri delle misure anti-femminicidio approvate nella giornata odierna. “Ci siamo accorti che spesso lo stalking non è fine a se stesso, ma è finalizzato a un reato più grave. Bisogna agire in modo tale che la catena persecutoria non giunga all’omicidio”, ha infatti ribadito Alfano.
Ecco il comunicato del governo Letta alla stampa nazionale.– “Sulla base delle indicazioni provenienti dalla Convenzione del Consiglio d’Europa, fatta ad Istanbul l’11 maggio 2011, concernente la lotta contro la violenza contro le donne e in ambito domestico di Istanbul, recentemente ratificata dal Parlamento, il decreto mira a rendere più incisivi gli strumenti della repressione penale dei fenomeni di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e di atti persecutori (stalking).
– Vengono quindi inasprite le pene quando: – il delitto di maltrattamenti in famiglia è perpetrato in presenza di minore degli anni diciotto; – il delitto di violenza sessuale è consumato ai danni di donne in stato di gravidanza; – il fatto è consumato ai danni del coniuge, anche divorziato o separato, o dal partner.
– Un secondo gruppo di interventi riguarda il delitto di stalking: – viene ampliato il raggio d’azione delle situazioni aggravanti che vengono estese anche ai fatti commessi dal coniuge pure in costanza del vincolo matrimoniale, nonchè a quelli perpetrati da chiunque con strumenti informatici o telematici; – viene prevista – analogamente a quanto già accade per i delitti di violenza sessuale – l’irrevocabilità della querela per il delitto di atti persecutori, che viene, inoltre, incluso tra quelli ad arresto obbligatorio.
– Sono previste poi una serie di norme riguardanti i maltrattamenti in famiglia: – viene assicurata una costante informazione alle parti offese in ordine allo svolgimento dei relativi procedimenti penali; – viene estesa la possibilità di acquisire testimonianze con modalità protette allorquando la vittima sia una persona minorenne o maggiorenne che versa in uno stato di particolare vulnerabilità; – viene esteso ai delitti di maltrattamenti contro famigliari e conviventi il ventaglio delle ipotesi di arresto in flagranza; – si prevede che in presenza di gravi indizi di colpevolezza di violenza sulle persone o minaccia grave e di serio pericolo di reiterazione di tali condotte con gravi rischi per le persone, il Pubblico Ministero – su informazione della polizia giudiziaria – può richiedere al Giudice di irrogare un provvedimento inibitorio urgente, vietando all’indiziato la presenza nella casa familiare e di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa.
– Infine, è stabilito che i reati di maltrattamenti ai danni di familiari o conviventi e di stalking sono inseriti tra i delitti per i quali la vittima è ammessa al gratuito patrocinio anche in deroga ai limiti di reddito. Ciò al fine di dare, su questo punto, compiuta attuazione alla Convenzione di Istanbul, recentemente ratificata, che impegna gli Stati firmatari a garantire alle vittime della violenza domestica il diritto all’assistenza legale gratuita.
– Sempre in attuazione della Convenzione di Istanbul, si prevede il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi di protezione (Tutela vittime straniere di violenza domestica, concessione del permesso di soggiorno per motivi umanitari come già previsto dall’articolo 18 del TU per le vittime di tratta);
– Infine, a completare il pacchetto, si è provveduto a varare un nuovo piano straordinario di protezione delle vittime di violenza sessuale e di genere che prevede azioni di intervento multidisciplinari, a carattere trasversale, per prevenire il fenomeno, potenziare i centri antiviolenza e i servizi di assistenza, formare gli operatori”.