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VADEMECUM PER IL TESTIMONE NEL PROCESSO

COSA PUO’ DIRE IL TESTIMONE NEL PROCESSO?

Il testimone nel processo

Il processo è lo snodo cardine per la fruizione del sistema giustizia.

Attraverso l’esito della vicenda processuale si determina la sentenza che è decisione della vita delle persone coinvolte. I testimoni sono l’ago della bilancia.

Può piacere o meno, ma è così.

La sentenza e, prima di lei, lo svolgimento del processo sono l’oggetto di interesse di tutti coloro che si approcciano alle aule di tribunale. Non si può quindi prescindere da ciò che è fondamentale nel determinare il percorso e la meta da raggiungere, ovvero ciò che crea il convincimento del giudice: parliamo dell’istruttoria e delle prove che ivi  vengono a formarsi o a trovare riconoscimento di inoppugnabilità.

Per questa ragione  usciamo per un istante dalla materia tipica dei nostri interventi, il gratuito patrocinio, per parlare di come non incorrere in errori imperdonabili nel gestire il proprio processo, civile o penale che sia, aiutando a fare chiarezza su come viene assunta la prova testimoniale nel processo, ovvero spiegando i vincoli del testimone nel processo.

Tutti coloro che hanno ammissione al beneficio di Stato sono invero interessati alla vicenda perchè esso è esteso ai non abbienti appunto e solo per le attività  che si svolgono nel corso di un procedimento avanti il Giudice. Tutto ciò che si svolge nel processo li riguarda pertanto in modo ineluttabile.


L’escussione dei testimoni è così di rilevanza fondamentale.

Specialmente perchè, come ben sanno gli addetti ai lavori, la verità  storica non è mai coerente alla sua riproduzione processuale, alla verità  che viene scritta in sentenza: quanto deciso dal magistrato sarà  pronunciato in ragione delle prove emerse in corso di istruttoria. Questo perchè , mentre alcune prove possono essere soppesate prima dell’inizio del giudizio, altre si paleseranno nella loro fondatezza solo a metà strada.

Chi ci legge sa già che, nel processo civile italiano le prove possono essere precostituite, ovvero già  pronte per la valutazione del magistrato (ad es. i documenti, scritture private od atti pubblici, chiaramente già  conoscibili prima della causa), o costituende.

Que3ste ultime sono per la maggior parte di tipo orale e devono appunto essere espletate proprio nel corso del processo: esse sono la confessione, il giuramento e la testimonianza.

Mentre le prime due (confessione e giuramento) consistono in affermazioni delle parti, la testimonianza è la dichiarazione di un terzo estraneo al processo in merito a fatti o corcostanze inerenti all’oggetto del processo.

Il teste, così viene detto il terzo dichiarante, è citato a rendere memoria di quanto conosce dei fatti, intesi come accadimenti puri e semplici, e le sue parole sono valutate dal Giudicante in correlazione con gli altri elementi probatori.

Il testimone non è però libero di raccontare ciò che più gli aggrada e, prima di deporre, deve giurare di dire il vero sotto pena di commettere un reato sanzionato con la reclusione.

Per questa ragione è importante che chi deve testimoniare, o chi aspetta le dichiarazioni testimoniali per veder confermata la sua tesi processuale, sappia quali sono i diritti ed i doveri del testimone. Dalla conoscenza dei vincoli imposti dal codice alle modalità  di assunzione del testimone deriva la certezza di non commettere sciocchezze con le proprie affermazioni o la serenità  di non confidare in ciò che non potrà  essere mai dichiarato.

Proprio per consentire un rapido approccio all’argomento abbiamo preparato, con lo Staff di www.gratuitopatrocinio.com, la GUIDA che puoi scaricare gratuitamente QUI

Vademecum per il Testimone nel processo civile

oppure consultare e scaricare gratuitamente qui sotto.

Avv. Alberto Vigani

Alessio Alberti:
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