FRA I DIRITTI INALIENABILI DELL’UOMO CI STA QUELLO AD UN GIUSTO PROCESSO
IL GIUSTO PROCESSO E’ ANCHE DIRITTO ALLA DIFESA PER I NON ABBIENTI
Lo prevede all’art. 6 la “Convenzione europea dei diritti dell’uomo” – in acronimo CEDU – nell’inclusione del diritto ad un processo equo fra i diritti e libertà fondamentali (diritto alla vita, divieto della tortura, divieto della schiavitù e del lavoro forzato, diritto alla libertà ed alla sicurezza, principio di legalità, diritto al rispetto della vita privata e familiare, libertà di pensiero, di coscienza e di religione, libertà d’espressione, libertà di riunione e d’associazione, diritto al matrimonio, diritto ad un ricorso effettivo, divieto di discriminazione). E non vale solo per Berlusconi.
La CEDU è stata firmata a Roma il 4 novembre 1950 dai 12 stati del Consiglio d’Europa dell’epoca (Belgio, Danimarca, Francia, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia, Turchia). È oggi vigente in tutti i 47 Stati membri (al 22 giugno 2007) dell’odierno Consiglio d’Europa. La CEDU prevede anche un meccanismo di controllo: per assicurare il rispetto degli impegni assunti dagli Stati contraenti, è stata istituita, a Strasburgo, la Corte europea dei Diritti dell’Uomo. La Corte può essere chiamata a decidere a seguito di ricorsi individuali (come quello dello stesso Berlusconi).
Orbene, l’articolo 6 della CEDU statuisce a livello internazionale che il giusto processo a cui chiunque ha diritto deve consentire all’accusato di essere informato, nel più breve tempo possibile, in una lingua a lui comprensibile e in modo dettagliato, della natura e dei motivi dell’accusa formulata a suo carico.
Ciascuno deve poi poter disporre del tempo e delle facilitazioni necessarie a preparare la sua difesa e potersi difendersi personalmente o avere l’assistenza di un difensore di sua scelta e, se non ha i mezzi per retribuire un difensore, poter essere assistito gratuitamente da un avvocato d’ufficio, quando lo esigono gli interessi della giustizia.
Non vi è solo questo, perchè il diritto ad un giusto processo offre una copertura ancor più ampia alle garanzie di ciascuno, ma quanto descritto basta a dire che il gratuito patrocinio è completamente assicurato anche dalla CEDU. Non si tratta quindi di un orpello nazionale e sta al centro di ogni ordinamento dei paesi civilizzati.
Ecco il testo della norma:
ARTICOLO 6
Diritto a un equo processo
1. Ogni persona ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente ed entro un termine ragionevole da un tribunale indipendente e imparziale, costituito per legge, il quale sia chiamato a pronunciarsi sulle controversie sui suoi diritti e doveri di carattere civile o sulla fondatezza di ogni accusa penale formulata nei suoi confronti.
La sentenza deve essere resa pubblicamente, ma l’accesso alla sala d’udienza può essere vietato alla stampa e al pubblico durante tutto o parte del processo nell’interesse della morale, dell’ordine pubblico o della sicurezza nazionale in una società democratica, quando lo esigono gli interessi dei minori o la protezione della vita privata delle parti in causa, o, nella misura giudicata strettamente necessaria dal tribunale, quando in circostanze speciali la pubblicità possa portare pregiudizio agli interessi della giustizia.2. Ogni persona accusata di un reato è presunta innocente fino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente accertata.
3. In particolare, ogni accusato ha diritto di:
(a) essere informato, nel più breve tempo possibile, in una lingua a lui comprensibile e in modo dettagliato, della natura e dei motivi dell’accusa formulata a suo carico;
(b) disporre del tempo e delle facilitazioni necessarie a preparare la sua difesa;
(c) difendersi personalmente o avere l’assistenza di un difensore di sua scelta e, se non ha i mezzi per retribuire un difensore, poter essere assistito gratuitamente da un avvocato d’ufficio, quando lo esigono gli interessi della giustizia;
(d) esaminare o far esaminare i testimoni a carico e ottenere la convocazione e l’esame dei testimoni a discarico nelle stesse condizioni dei testimoni a carico;
(e) farsi assistere gratuitamente da un interprete se non comprende o non parla la lingua usata in udienza.
Per questa ragione non si può accettare che l’Italia stia scivolando con lentezza, ma inesorabilmente, verso una sempre più accentuata disattenzione all’effettiva tutela del diritto di difesa del singolo. La repubblica italiana deve garantire che la giustizia sia effettivamente accessibile per tutti, con tempi certi e con un sistema processuale che dia un ruolo paritario alle parti del giudizio, civile o penale che sia.
Questo non sta accadendo e gradualmente si ha persino un aumento della compressione dei diritti processuali dell’individuo: la soppressione della giustizia di prossimità, l’allungamento dei tempi processuali, la maggior farraginosità della disciplina processuale, l’innalzamento dei costi di giustizia, la spoliazione e l’umiliazione crescente del ruolo della difesa tecnica conducono tutti ad una depauperazione del diritto al giusto processo.
Pare giusto infatti ricordare che, in Italia, il patrocinio per i non abbienti è lasciato per intero sulla schiena di un mondo professionale oramai esausto, di fatto non retribuito e privo di riconoscimento sia nel ruolo che nel compeso per l’attività svolta.
La discesa agli inferi della difesa prevista anche dalla CEDU per coloro che non ne hanno i mezzi è progressiva e silenziosa: non ce ne accorgiamo nemmeno, eppure ogni giorno qualche provvedimento statuale o le stesse condotte dei funzionari di Stato relegano il gratuito patrocinio fra le seconde scelte, fra i diritti omissibili, fra le questioni da dimenticare.
E’ triste da dire ma pure la magistratura istituzionale, per fortuna non monolitica, lascia in secondo piano la valorizzazione e la tutela del diritto di difesa, come fosse qualcosa retaggio di un passato di cui non si vuole più avere ricordo, perchè superato: oggi basta la fase decisoria, gli avvocati sono solo un peso.
Ma non si può restrigere ad oltranza il perimetro della difesa minima da garantire ai diritti di ciascheduno. Siamo arrivati alla soglia di ciò che irrinunciabile.
Si diceva che “ci sarà pure un giudice a Berlino”. Allora noi pensiamo giusto ricordare, che se la CEDU ha sede a Strasburgo, “CI SARA’ PURE UN GIUDICE A STRASBURGO“!
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Buongiorno! Ho necessità di un Legale, scevro da condizionamenti di casta (massoneria deviata,
Gratuito Patrocinio, per due procedimenti afferenti i reati civili e penali: Abuso del Diritto - Infedele patrocinio. Grazie! Cordiali ossequi
Geom. A. MANZONE
Tel. (39)331-24.44.008