DOPO ART. 24 E ITALIA OGGI ARRIVANO LE INTERROGAZIONI DEI SENATORI STEFANI E BALBONI
Il ritardo del minitero di Giustizia pregiudica il diritto alla giustizia dei meno abbienti: qualche giorno fa ne avevamo parlato qui.
Poi la questione è stata ben illustrata da Italiaoggi con l’articolo di Michele Damiani riportato qui di seguito.
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Il mancato adeguamento del tetto massimo di reddito per essere ammessi al gratuito patrocinio, atteso da quasi un anno ma nella sostanza da più di quattro, esclude dall’istituto almeno 200.000 contribuenti.
La soglia di reddito minima, oggi fissata a 11.493, 82 euro, dovrebbe essere adeguata almeno di 250 euro. Il decreto ministeriale che adegua le soglie dovrebbe essere emanato ogni due anni sulla base delle variazioni dell’indice Istat dei prezzi al consumo.
L’ultimo dm è stato pubblicato invece il 16 gennaio 2018 e, inoltre, l’indice preso a riferimento è quello di due anni prima (giugno 2016) per via del ritardo strutturale che il ministero ha accumulato nel tempo. Quindi, visto che il nuovo decreto era atteso per gennaio 2020, si tratta di un ritardo effettivo di più di quattro anni.
L’analisi è stata fatta da Alberto Vigani, consigliere del coa di Venezia e componente dell’ufficio legislativo di Movimento forense, sulla base delle variazioni dell’indice Istat maturate in questi anni e degli effetti delle stesse sulla soglia di accesso al gratuito patrocinio sulla base dei livelli di reddito dei cittadini.
“Il 16 gennaio 2018”, le parole di Vigani, il ministro della giustizia emanava il decreto biennale con il vigente riferimento reddituale per determinare la soglia di ammissione al patrocinio a spese dello Stato. Con quel decreto ministeriale il tetto reddituale era rideterminato in € 11.493,82, purtroppo in decremento per la negativa variazione dell’indice Istat dal 1 luglio 2014 al 30 giugno 2016.
Tuttavia, il tetto reddituale per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato deve, ai sensi dell’art. 77 del dpr 115/2002, essere aggiornato ogni 2 anni per evitare che l’erosione dell’inflazione impedisca di aiutare le persone effettivamente bisognose”.
Il decreto, quindi, doveva essere emanato a gennaio e sulla base della variazione dell’indice Istat dal giugno 2016 al giugno 2018. Vigani ha quindi applicato la variazione (+ 2,20%) all’attuale soglia di reddito (11.493,82) andando quindi ad individuare, sulla base dei dati delle fasce di reddito della popolazione messe a disposizione dal Mef, quanti sarebbero i nuovi soggetti che rientrerebbero nel gratuito patrocinio.
“Dal lontano 1 luglio 2016 al poco più recente 30 giugno 2018”, continua l’avvocato, “la variazione dell’indice dei prezzi al consumo Istat è pari al 2,20 %, ovvero in aumento dell’importo ad oggi vigente (€ 11.493,82), per come computato dal medesimo algortimo del sito dell’Istituto.
Pertanto, l’importo che sarebbe di riferimento se venisse emanato il decreto atteso dal gennaio 2020 è pari ad € 11.746,68, così con un incremento di € 252,86. Con l’ultimo incremento reddituale risalente al 12 agosto 2015, con una variazione positiva di solo 1,4 %, passando da € 11.369,24 a € 11.528,41, vi era stata l’inclusione nella fascia di ammissione di ben 211.000 nuovi contribuenti con le loro famiglie. Oggi, guardando le fasce di reddito e l’incremento maggiore si potrebbe fare anche di più”.
Il decreto per l’adeguamento della soglia minima, come detto, doveva essere pubblicato a gennaio sulla base però della variazione dei prezzi di due anni prima, visto il ritardo accumulato dagli uffici del dicastero.
Al ministro Alfonso Bonafede è stata avanzata più volte la proposta di tornare in pari saltando un biennio e ripartendo dall’indice del 2020: “adeguarlo alle ultime variazioni”, conclude Vigani, converrebbe anche al ministero; infatti, l’indice ad oggi è in crescita del 2% e non più del 2,2%. Ciò si tradurrebbe in un aumento della soglia di 230 euro invece che di 250”.
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Poche ore dopo sono state presentate due interrogazioni parlamentari dai senatori della commissione giustizia Erika Stefani, con i colleghi Pillon-Urraro-Ostellari (quest’ultimo è presidente della commissione), ed Alberto Balboni, che è vicepresidente della medesima commissione. Ecco i link al sito del Senato:
25/11/2020 STEFANI: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/04502&ramo=S&leg=18
26/11/2020 BALBONI: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/04517&ramo=S&leg=18
Ora attendiamo di vedere quale sarà risposta del ministero di giustizia e con tempi questa arriverà.
Di seguito riportiamo il testo integrali delle interrogazioni.
Alberto Vigani
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Firmatari
Primo firmatario: STEFANI ERIKA
Gruppo: LEGA – SALVINI PREMIER – PARTITO SARDO D’AZIONE
Data firma: 25/11/2020
Destinatari
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 25/11/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-04502
presentata da
mercoledì 25 novembre 2020, seduta n.277
STEFANI, PILLON, PELLEGRINI Emanuele, URRARO, OSTELLARI – Al Ministro della giustizia. – Premesso che:
il mancato adeguamento del tetto massimo di reddito per essere ammessi al gratuito patrocinio, atteso da quasi un anno, ma nella sostanza da più di 4, esclude dall’istituto almeno 200.000 assisiti;
il decreto ministeriale che adegua le soglie dovrebbe essere emanato ogni 2 anni sulla base delle variazioni dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo;
in particolare il tetto reddituale per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato deve, ai sensi dell’art. 77 del decreto del Presidente della Repubblica n. 115 del 2002, essere aggiornato ogni 2 anni per evitare che l’erosione dell’inflazione impedisca di aiutare le persone effettivamente bisognose;
l’ultimo decreto ministeriale invece è stato pubblicato il 16 gennaio 2018 e, inoltre, l’indice preso a riferimento è quello di 2 anni prima (giugno 2016);
il decreto, quindi, doveva essere emanato a gennaio 2020 e sulla base della variazione dell’indice ISTAT dal giugno 2016 al giugno 2018;
dal momento che il nuovo decreto era atteso per gennaio 2020, si tratta di un ritardo effettivo di più di 4 anni,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno agire tempestivamente al fine di adeguare il tetto massimo di reddito per essere ammessi al gratuito patrocinio alle ultime variazioni dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo.
(4-04502)
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Firmatari
Primo firmatario: BALBONI ALBERTO
Gruppo: FRATELLI D’ITALIA
Data firma: 26/11/2020
Destinatari
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 26/11/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-04517
presentata da
giovedì 26 novembre 2020, seduta n.278
BALBONI – Al Ministro della giustizia. – Premesso che:
il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, prevede all’articolo 76 le condizioni reddituali per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato;
il successivo articolo 77 prevede l’adeguamento ogni due anni dei limiti di reddito per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato, in relazione alla variazione, accertata dall’Istituto nazionale di statistica, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, verificatesi nel biennio precedente, da effettuarsi con decreto dirigenziale del Ministero della giustizia, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze;
in proposito il Ministero della giustizia, con decreto del 16 gennaio 2018, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 49 del 28 febbraio 2018, ha adeguato il predetto limite di reddito in relazione alla variazione del medesimo indice dei prezzi al consumo verificatasi nel periodo dal 1° luglio 2014 al 30 giugno 2016, tenendo conto che dai dati ISTAT risulta una variazione in diminuzione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, pari allo 0,3 per cento;
pertanto, l’importo indicato nell’art. 76, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, è aggiornato a 11.493,82 euro (il precedente limite era pari ad euro 11.528,41);
come detto ai sensi dell’articolo 77 del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, il tetto reddituale per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato deve essere necessariamente aggiornato ogni 2 anni per evitare che l’erosione dell’inflazione impedisca di aiutare le persone effettivamente bisognose;
l’atteso decreto (gennaio 2020), sarebbe dovuto essere emanato sulla base della variazione dell’indice ISTAT dal giugno 2016 al giugno 2018. Applicata la variazione (più 2,20 per cento) all’attuale soglia di reddito (11.493,82) e andando quindi ad individuare, sulla base dei dati delle fasce di reddito della popolazione messe a disposizione dal Ministero dell’economia, quanti sarebbero i nuovi soggetti che rientrerebbero nel gratuito patrocinio, risulterebbe che dal 1° luglio 2016 al 30 giugno 2018 la variazione dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT è pari al 2,20 per cento, ovvero in aumento dell’importo ad oggi vigente (da 11.493,82 si passerebbe a 11.746,68);
il mancato adeguamento del tetto massimo di reddito per essere ammessi al gratuito patrocinio, esclude dall’istituto almeno 200.000 contribuenti,
si chiede di sapere:
quali siano le ragioni per cui il Ministro in indirizzo non abbia ancora emanato il decreto ministeriale come previsto dall’articolo 77 decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115;
se non ritenga opportuno ripartire dall’indice 2020 e quindi adeguarlo alle ultime variazioni ISTAT.
(4-04517)