IL SENATORE AVVOCATO ALBERTO BALBONI CHIEDE AL MINISTRO QUANDO INTENDE AGGIORNARE I PARAMETRI FORENSI CHE SERVONO PER CALCOLARE I COMPENSI DEL GRATUITO PATROCINIO
Alberto Balboni e Gratuito patrocinio
Interrogazione parlamentare del vicepresidente della commissione giustizia on. Avv. Alberto Balboni: la richiesta di aggiornamento dei parametri forensi arriva in Senato e chiede al ministro risposte certe.
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Dopo l’appello del presidente di Movimento Forense, Avv. Antonino La Lumia, ripreso a sua volta da diverse testate (il Dubbio, Italiaoggi, il Sole24 etc.), il vicepresidente della commissione giustizia del Senato, on. avv. Alberto Balboni, deposita interrogazione a risposta scritta al ministro di Giustizia sul ritardo di oltre un anno degli aggiornamenti delle tariffe forensi.
Le tabelle ministeriali servono anche per calcolare i compensi del patrocinio a spese dello Stato (artt. 106 bis e 130 del DPR 115/2002) e sono pubblicate con decreto del ministero di Giustizia che deve essere aggiornato ogni due anni.
Purtroppo, le tabelle oggi vigenti riportano ancora gli stessi valori del DM 55 del 2014 e ciò pur essendo il riferimento per la quotidiana determinazione dei compensi di tutti gli avvocati: infatti, i valori indicati nelle tariffe servono sia per la liquidazione delle spese di causa ex art. 91 c.p.c. e, come detto, anche per la quantificazione dei compensi in regime di patrocinio a spese dello Stato.
Ora la palla tocca alla Ministra Marta Cartabia che dovrà attivare con la massima celerità la procedura amministrativa necessaria all’emissione del nuovo decreto ministeriale.
Peraltro, sul Sole24ore di fine maggio 2021 fa, il sottosegretario Paolo Sisto ha precisato che, mentre il CNF 2 anni fa aveva formalizzato per tempo una proposta di riforma, ad oggi non è arrivata ancora alcuna comunicazione con riferimento all’aggiornamento necessario per questo ultimo biennio.
Riportiamo di seguito il testo integrale dell’interrogazione.
Alberto Vigani
per Associazione Art. 24 Cost.
INTERROGAZIONE IN SENATO SUL MANCATO AGGIORNAMENTO DEI PARAMETRI FORENSI
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-05486
presentata da
ALBERTO BALBONI
mercoledì 19 maggio 2021, seduta n.328
BALBONI – Al Ministro della giustizia.
– Premesso che:
- la legge n. 247 del 2012 prevede che i parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi per gli avvocati siano aggiornati con decreto ministeriale su proposta del Consiglio nazionale forense (CNF);
- poiché i precedenti parametri, che avevano già modificato quelli introdotti col decreto ministeriale Severino, sono stati promulgati col decreto ministeriale n. 55 del 2014 e poi attualizzati prima col decreto ministeriale n. 61 del 2016, e poi col decreto ministeriale n. 37 del 2018, ad oggi è scaduto da oltre un anno il termine per il loro rinnovo e aggiornamento, che l’art. 13, comma 6, della legge n. 247 del 2012 individua in due anni;
- all’epoca dell’ultimo intervento ministeriale, il CNF aveva ben già approvato, nella propria seduta amministrativa del 27 maggio 2017, precedente appunto allo stesso decreto n. 37 del 2018, la proposta dei nuovi parametri trasmessi al Ministero dopo una condivisione con i COA, con le Unioni regionali e le associazioni forensi: infatti, i decreti che si sono succeduti a partire dal 2014 non hanno previsto alcun mutamento nei valori dei parametri previgenti, che restano appunto fermi sui valori del 2014;
- purtroppo, nel 2018, il decreto ministeriale citato non aveva accolto tutte le proposte del CNF, presenti peraltro sul sito internet del consiglio;
- anche oggi resta valido quanto rilevato dal CNF già nel febbraio 2017: finora non vi è stato alcun accorpamento dei parametri previsti nei giudizi avanti il giudice di pace e il tribunale, per le medesime fasce di valore da unificarsi in quella che avrebbe dovuto essere la nuova fase di primo grado, anche in relazione alle recenti modifiche della competenza del giudice di pace ampliata per materia e valore;
- allo stato attuale sono purtroppo ancora in vigore gli irrisori valori previsti per il contenzioso avanti il giudice di pace e si perpetua la discriminazione tra i valori liquidati per giudizi del medesimo valore;
- è pure stata disattesa la richiesta di riallineare, in sede penale, tutti i parametri nella misura pari almeno al 20 per cento di quelli attuali;
- non sono state in allora accolte le ulteriori richieste dell’avvocatura:
- in tema di compensi agli arbitri è stato unicamente chiarito che i compensi spettano a ciascun arbitro;
- in tema di attività stragiudiziale è stata totalmente disattesa la proposta del CNF, che prevedeva la distinzione dell’attività tra consulenza e assistenza;
- nulla è stato previsto per ovviare alle criticità delle irrisorie liquidazioni relative alla fase post decisionale e della redazione del precetto;
- non è stato eliminato il grave vulnus dell’art. 4, comma 9, che fa ricadere sul difensore le conseguenze di una condanna ex articolo 96 del codice di procedura civile o nel caso di improponibilità, inammissibilità o improcedibilità della domanda, contribuendo inammissibilmente a confondere parte e difensore;
- non è stata introdotta, nell’amministrativo, alcuna tabella per i giudizi di ottemperanza; nel penale sono state disattese le richieste dell’avvocatura;
considerato altresì che:
A. non si può che constatare che il decreto ministeriale sui parametri, atto dovuto per legge, ad oggi è in ritardo di oltre un anno;
B. non si ha conferma se vi sia già allo studio un nuovo decreto ministeriale;
C. inoltre, questi parametri aggiornati, proposti dal CNF sin dal maggio 2017 e non ancora inseriti nel decreto ministeriale 2018, sono ad oggi ancor più necessari alla luce della volontà precisata dal ministro Cartabia di dare impulso all’entrata in vigore della riforma della magistratura onoraria, portando a 30.000 euro il limite di valore per il contenzioso ordinario avanti il giudice di pace;
D. infatti, quando la riforma della competenza del giudice di pace sarà a pieno regime, se permarranno i riferimenti tabellari attuali, vi sarà il nefasto effetto di rendere assolutamente insostenibili i parametri del civile, con pregiudizio sia per i procuratori quanto per le parti, che vedranno economicamente insostenibile la loro difesa avanti a tale giurisdizione,
si chiede di sapere:
- quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda intraprendere, nell’ambito delle proprie competenze, per attivare tutte le attività prodromiche alla predisposizione del detto decreto e giungere quanto prima alla sua emanazione, anche raccogliendo le ragionate istanze dell’avvocatura;
- se intenda urgentemente istituire un tavolo tecnico con l’avvocatura, sia istituzionale (CNF e OCF) che associativa (associazioni maggiormente rappresentative), per raccogliere pareri e apporti utili a offrire tutto quanto necessario all’emanazione del decreto ministeriale senza che vi siano ulteriori ritardi e dilazioni procedurali.
Alberto Balboni
(4-05486)
http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/05486&ramo=S&leg=18