GRATUITO PATROCINIO: INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA SUI RITARDI NEI PAGAMENTI DEL DEPUTATO DORI DEVIS
Dopo l’interrogazione del 2021 il deputato Devis Dori presenta una nuova interrogazione sui ritardi nei pagamenti del patrocinio a spese.
Il problema censito è oramai cronico, nonostante le riforme che forse non vanno a regime, e sono state depositate negli anni molteplici altre interrogazioni:
https://www.avvocatogratis.com/2021/06/gratuito-patrocinio-ritardi-pagamenti-interrogazione/
Attendiamo ora la risposta del ministro, confidando in un intervento definitivo che risolva le difficoltà dell’istituto.
Riportiamo di seguito il testo integrale dell’interrogazione.
Avv. Alberto Vigani
per Associazione Art. 24 Cost.
***
Ministero della Giustizia
RISPOSTA
ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00234
Dati di presentazione dell’atto
Legislatura: 19Seduta di annuncio: 32 del 10/01/2023
Firmatari
Primo firmatario: DORI DEVIS
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 09/01/2023
Destinatari
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 09/01/2023
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-00234
presentato da
testo di
DORI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
- l’articolo 24 della Costituzione, nel riconoscere l’inviolabilità del diritto di difesa, garantisce «ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione»;
- lo strumento attraverso il quale viene assicurato il predetto diritto è il «gratuito patrocinio a spese dello Stato»;
- gli avvocati che prestano la loro attività professionale in favore dei clienti ammessi al gratuito patrocinio assolvono un compito di elevato valore sociale;
- in Italia il patrocinio a spese dello Stato è disciplinato dal decreto del Presidente della Repubblica n. 115 del 2002, come successivamente modificato e integrato;
- il sistema di liquidazione dei compensi per il patrocinio a spese dello Stato è affetto da gravi criticità;
- i problemi principali sono: la complessità della procedura burocratico-amministrativa; la carenza di personale negli uffici giudiziari; i cronici ritardi delle liquidazioni agli avvocati da parte delle Corti d’appello; la carenza di monitoraggio dei flussi di domande di accesso al beneficio, di effettive avvenute ammissioni, di caricamenti delle richieste di liquidazione e, infine, di liquidazioni in attesa di pagamento;
- a 7 anni dall’operatività della riforma della compensazione – legge di bilancio 2016 del 28 dicembre 2015 – ed a 6 anni dal decreto attuativo (luglio 2016) è mancato il conseguimento dell’obiettivo prefissato, ovvero una liquidazione celere: la farraginosità della procedura prevista dalla circolare ministeriale del 3 ottobre 2016 emerge in modo evidente dai passaggi imposti dal seguente percorso normativo;
- alcuni passaggi dell’iter procedurale risultano superflui e le lungaggini conseguenti gravano solo sull’avvocato, che vede dilatarsi i tempi dei pagamenti;
- dall’emissione del decreto di liquidazione del giudice al pagamento da parte della Corte d’appello decorrono, in media, almeno due anni e mezzo: il legale è obbligato, nel frattempo, ad emettere fattura elettronica anticipando il pagamento delle tasse ancor prima di ricevere il pagamento del compenso liquidato;
- nonostante la semplificazione tramite affidamento diretto della procedura al giudice mediante la piattaforma ministeriale Siamm, le Corti d’appello non hanno ancora smaltito la gestione delle migliaia di fatture elettroniche in arretrato provenienti dal distretto di competenza;
- per poter far fronte tempestivamente alle domande di ammissione al beneficio, è comunque necessario acquisire i dati dei flussi di liquidazioni in arrivo e, di seguito, snellire la procedura burocratica interna al Ministero, agevolando il finanziamento delle Corti d’appello e velocizzando l’arrivo dei fondi;
- i tempi di accredito dei compensi liquidati da parte delle Corti d’appello sono costantemente soggetti a rinvii, aumentando il già corposo arretrato esistente;
- la situazione è sempre più drammatica, sia per gli avvocati che svolgono seriamente la loro professione, sia per i cittadini, vittime della riduzione del numero degli avvocati disponibili, di fatto, ad autofinanziare, per anni, il costo di un servizio erogato dagli avvocati medesimi: il tutto si traduce in una denegata giustizia, in aperta violazione degli articoli 3 e 24 della Costituzione;
- l’ultima legge di bilancio non ha stanziato sufficienti fondi per sbloccare le liquidazioni pregresse;
- in tempi recessivi e post emergenziali, come quelli che si stanno vivendo da oltre un biennio, è evidente che, se tali somme fossero effettivamente corrisposte senza accumulare ulteriori e inaccettabili ritardi, sarebbe tamponata una parte significativa della carenza di liquidità che sta travolgendo l’avvocatura –:
quali iniziative, anche di natura normativa, il Ministro interrogato intenda porre in essere al fine di risolvere le problematiche esposte in premessa relative all’istituto del gratuito patrocinio.
(4-00234)
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/00234&ramo=CAMERA&leg=19