Lo abbiamo già scritto QUI, i pagamenti e le liquidazioni del gratuito patrocinio hanno tempi incompatibili con una effettiva difesa dei non abbienti e con le necessità degli avvocati che prestano quotidianamente le loro attività a favore di cittadini aventi diritto al patrocinio a spese dello stato.
Gli avvocati fanno da banca per garantire la difesa di tutti coloro che sono in possesso dei requisiti di legge e lo Stato non riesce pagare tempestivamente nonostante le varie riforme che si sono susseguite. Queste ultime hanno poi visto la burocrazia ministeriale assolutamente poso volonterosa nel contribuire a dare una spinta a luquidazioni e pagamenti dei compensi di coloro che sono stati ammessi al patrocinio a spese dello Stato. La stessa circolare attuativa della compensazione ha complicato il decreto ministereriale che già aveva rallentato la semplicità applicativa della legge di bilancio del 2015 che aveva dato concetti chari per consentire il reucpero fiscale dei consistenti crediti degli avvocati.
Per queste ragioni oltre al deputato Ciro Maschio, che assieme all’onorevole Carolina Varchi, entrambi avvocati, ha presentato un’interrogazione al ministro di Giustizia Alfonso Bonafede per chiedere cosa intende fare al fine di porre rimedio a questa situazione di stallo che, anche il SENATORE ALBERTO BALBONI ha presentato una analoga interrogazione al ministro. La diminuzione degli avvocati disponibili ad assistere i non abbienti avviene appunto, oltre per i compensi sovente irrisori, per la insostenibilità del regime economico oggi sempre più diffuso che porta i patrocinatori ad aspettare più di 4/5 anni dall’inzio della loro attività prima di vedere un euro.
Il Ministro, dopo due interrogazioni al Sentao e alla camera dei Deputati ora dovrà spiegare cosa propone per dare impuslo ad una vera attuazione dell’art. 24 della Costituzione.Riportiamo di seguito il testo integrale dell’interrogazione 4/02350.
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per Associazione Art. 24 Cost.
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ATTO SENATO
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02350
Dati di presentazione dell’atto
Legislatura: 18Seduta di annuncio: 157 del 22/10/2019Firmatari
Primo firmatario: BALBONI ALBERTO
Gruppo: FRATELLI D’ITALIA
Data firma: 22/10/2019Destinatari
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 22/10/2019Stato iter:
IN CORSO
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-02350
presentata da
ALBERTO BALBONI
martedì 22 ottobre 2019, seduta n.157BALBONI – Al Ministro della giustizia. – Premesso che:
la Costituzione italiana garantisce, all’articolo 24, l’accesso alla giustizia ai meno abbienti con appositi istituti, disciplinati dal decreto del Presidente della Repubblica n. 115 del 2002, il testo unico che raccoglie le disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia;
purtroppo la procedura dei pagamenti del patrocinio a spese dello Stato è affetta da gravi criticità, derivanti dall’eccessiva complessità della procedura burocratico-amministrativa, dalle carenti risorse umane dedicate agli uffici giudiziari preposti e dagli interminabili differimenti dell’accredito delle liquidazioni agli avvocati da parte delle Corti d’appello;
nonostante la previsione, prevista dalla legge di stabilità del 2016 (legge n. 208 del 2015), a favore dei patrocinatori a titolo gratuito di poter compensare con imposte e contributi quanto vantato dallo Stato per la propria attività e nonostante la circolare del Ministero della giustizia del 3 ottobre 2016, che ne ha chiarito il meccanismo, l’operatività della riforma della compensazione è ben lontana dall’obiettivo prefissato, che era quello di garantire la liquidazione celere delle somme dovute agli avvocati;
la procedura prevede dei passaggi del tutto superflui che determinano lungaggini gravanti esclusivamente sull’avvocato, che vede drasticamente allungare i tempi del suo pagamento, fino a oltre due anni dalla emissione del decreto di liquidazione del giudice;
i legali sono obbligati, intanto, ad emettere fattura elettronica, anticipando il pagamento delle tasse ancor prima di ricevere il pagamento del compenso liquidato;
sarebbe, pertanto, necessaria e urgente una semplificazione della procedura di liquidazione che potrebbe essere affidata direttamente al giudice tramite la piattaforma ministeriale SIAMM, o, in alternativa, delegata all’ufficio spese di giustizia presso l’autorità giudiziaria procedente, liberando così le Corti d’appello dalla gestione delle migliaia di fatture elettroniche provenienti dall’intero distretto di competenza, che gravano sul già corposo arretrato esistente;
questa situazione danneggia sia gli avvocati che svolgono seriamente la loro professione e che fanno affidamento anche sui patrocini a spese dello Stato, sia i cittadini, che vedono sempre meno avvocati disponibili, di fatto, ad autofinanziare, per anni, il costo di un servizio erogato alla società civile, traducendosi in una denegata giustizia, in aperta violazione degli articoli 3 e 24 della Costituzione,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza delle criticità descritte in premessa e quali misure urgenti intenda adottare per accelerare la procedura di liquidazione dei compensi dovuti ai legali che svolgono un compito essenziale e costituzionalmente garantito, qual è quello della difesa dei cittadini non abbienti.
(4-02350)
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):
patrocinio
fatturazione
accesso alla giustizia